Metamorfosi, titolo dato a questa mostra, come segno distintivo di due mondi contrapposti.
Da una parte parole giocate, sillabe, lettere, che diventano immagine e assumono pensieri propri. Dall'altra parte parole nascoste, che sono lì e lì rimarranno, intrappolate in una forma.
Da una parte parole liberate dagli schemi che diventano pittura. Dall'altra contenitori che gelosamente trattengono le parole il cui significato possiamo solo immaginare.
Da una parte un'esplosione di lettere che assumono significati immaginifici, evocativi, la parola illustrata. Dall'altra l'implosione delle lettere, delle pagine, inglobate in forme i cui significanti rimandano solo vagamente al libro, un libro oggetto.
Da una parte lettere e parole che, attraverso il gesto, si appropriano dello spazio e diventano l'arte del "bello scrivere". Dall'altra libri che, concepiti come multipli per la comunicazione del contenuto, diventano oggetti unici e irripetibili.
Da una parte la visibilità delle parole: il contenuto, un metalinguaggio. Dall'altra parte l'invisibilità delle parole: il contenente, una scultura ibrida.
Pagine aperte e pagine chiuse: due percorsi all'inverso ma che nella parola metamorfosi hanno trovato delle affinità, una certa dimensione ludica e un momentaneo punto d'incontro.