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Organismi patogeni, invasivi o geneticamente modificati |
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Il Coleottero giapponese (Popillia japonica) è uno scarabeide originario dell’isola giapponese HokkaidÅ. Il primo ritrovamento in Svizzera risale al 2017, quando è stato catturato in una trappola a feromoni a sud del Ticino. Visti gli ingenti danni che può provocare in agricoltura e nel verde pubblico, questo coleottero è regolamentato in Svizzera e nell’Unione Europea come organismo da quarantena prioritario, ed è quindi soggetto all’obbligo di lotta e segnalazione al Servizio fitosanitario. COSA FARE SE LO OSSERVI NEL TUO GIARDINO? CATTURALO e SEGNALA il ritrovamento tramite il modulo sul sito del Cantone o scrivendo a coleottero.giapponese@ti.ch, allegando una fotografia. |
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Piante invasive Le piante esotiche invasive sono specie non indigene (provenienti in generale da altri continenti) introdotte intenzionalmente o accidentalmente che riescono a stabilirsi in natura e che si riproducono massicciamente a scapito delle specie indigene. Secondo l’UICN le specie esotiche invasive sono la seconda causa di diminuzione delle diversità biologica a livello mondiale. L’articolo 8h) della Convenzione sulla Diversità Biologica preconizza perciò la prevenzione di nuove introduzioni e il controllo o l’estirpazione delle specie invasive già stabilite. |
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Il progetto cantonale pilota 2015-2017, squadre d’intervento contro le neofite invasive Il progetto pilota di lotta contro le neofite invasive 2015-2017 nasce grazie alla collaborazione interdipartimentale tra il Dipartimento del territorio (DT), il Dipartimento della Sanità e della socialità (DSS) e il Dipartimento delle finanze e economia (DFE). Il progetto pilota prevede la creazione di due squadre di intervento gestite da due partner della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DSS/DASF): l’Associazione L’Orto di Muzzano e Caritas Ticino, sede di Pollegio. Lo scopo di queste squadre è duplice: da una parte si cerca di eliminare o ridurre drasticamente i focolai delle neofite problematiche contenendo di conseguenza anche il danno che queste possono causare. D’altro canto i membri delle squadre riceveranno una formazione specifica che potranno mettere a frutto nelle loro attività future e che si auspica incrementerà le loro possibilità di reinserimento professionale. Le due squadre sono accompagnate da esperti e professionisti membri del Gruppo di lavoro organismi alloctoni invasivi, che si occupano di valutare le situazioni e le modalità di intervento, nonché di fornire un’adeguata formazione teorica e pratica, il supporto informativo e di seguire le azioni delle due squadre dal punto di vista scientifico. Come richiedere un intervento L’intervento delle squadre avviene su segnalazione dell’ufficio cantonale competente. Gli altri enti pubblici, segnatamente Comuni, consorzi, patriziati, o i privati possono richiedere un intervento delle squadre prendendo contatto direttamente con le due associazioni Orto di Muzzano o Caritas Ticino. Al fine di pianificare in maniera ottimale gli interventi, tenendo conto dell’andamento stagionale (fioritura, maturazione, immagazzinamento di riserve), si raccomanda di prendere contatto con le due associazioni già in inverno-primavera. - Associazione l’Orto, via Mondino 12, 6933 Muzzano, 091 980 96 40, e-mail
- Caritas Ticino, 6742 Pollegio, 091 862 43 93, e-mail
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Neozoi invasivi (animali) I neozoi invasivi sono animali alloctoni che possono, a seconda della specie, minacciare la fauna indigena trasmettendo agenti patogeni e parassiti, sopraffare le specie indigene o ibridarsi con loro. La diffusione di queste specie invasive avviene spontaneamente (grazie alla capacità di muoversi), con l’introduzione mirata di specie come lotta biologica (come ad esempio la coccinella asiatica) o per mezzo dell’umano che libera direttamente i neozoi (oppure questi sfuggono alla cattività), come ad esempio la tartaruga dalle orecchie rosse. I danni causati da queste specie sono molteplici: oltre al pregiudizio sulla biodiversità a causa della concorrenza con specie indigene, i danni possono essere di natura socio-economica o di salute pubblica. |
La coccinella asiatica, ad esempio, sebbene non sia dannosa per la vite stessa, può provocare dei danni durante la produzione se pigiata assieme agli acini d’uva, conferendo un odore e un gusto sgradevoli al succo o al vino. Essa è inoltre una temibile concorrente per le specie indigene. La coccinella asiatica è stata introdotta in Europa come lotta biologica contro gli afidi e da alcuni anni la sua presenza è stata registrata anche in Svizzera, dove però non ha (ancora) provocato danni in viticoltura. Per proteggere l’uomo, gli animali e l’ambiente, nonché la diversità biologica l’Ordinanza sull’emissione deliberata nell’ambiente (OEDA) nell’allegato 2 riporta una lista contenente le tre specie ritenute le più invasive e problematiche: coccinella asiatica, tartaruga dalle orecchie rosse e rana toro. Non compresa nella lista ma ritenuta un problema da combattere è pure la Zanzare Tigre. Vi sono poi degli organismi invasivi non ancora presenti in Ticino, ma già presenti in Italia e che sono regolarmente monitorati. Si tratta ad esempio dell’Anoplophora chinensis e del Punteruolo rosso delle palme. |
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Erbicidi:divieto d'uso I prodotti fitosanitari costituiscono una minaccia per l’ambiente. Pertanto, a livello professionale o commerciale possono essere impiegati soltanto sotto la guida di persone che detengono un’autorizzazione speciale. Inoltre, i prodotti fitosanitari non possono essere impiegati ovunque. L’impiego di erbicidi su strade, sentieri e piazzali come pure su fasce larghe tre metri situate lungo i margini di tali zone è vietato già da diversi anni. Le piante indesiderate presenti su strade, sentieri, piazzali, terrazze e tetti non possono essere combattute con l'impiego di erbicidi. Queste superfici sono infatti prive di uno strato biologicamente attivo e il terreno non è quindi in grado di trattenere le sostanze chimiche contenute negli erbicidi che, in caso di pioggia, vengono dilavate direttamente nelle acque. Per questo motivo vige il divieto d'impiego di erbicidi su: - tutti i piazzali (parcheggi, depositi, acciottolati, grigliati erbosi, rivestimenti duri, superfici in ghiaia e marna ecc.);
- tetti e terrazze;
- scarpate e strisce verdi situate lungo strade e binari, ad eccezione del trattamento di piante problematiche;
- tutte le strade e i sentieri (inclusi le bordure in pietra, i marciapiedi e i canali di scolo dell'acqua piovana).
Questo anche perché "sotto ogni tombino si nasconde un corso d'acqua" aquava.ch
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